Nel mio caso, questa scelta non è stata influenzata né dalla moda né da considerazioni sagge o razionali, la spinta è stata solo ed esclusivamente emotiva.
Fino a qualche anno fa, nonostante abbia sempre amato gli animali, non mi sono mai posta il problema se eliminarli o no dalla mia alimentazione, era talmente “normale” che fosse così.
Poi, incominciò ad insinuarsi nei miei pensieri una frase, scritta da non so chi, e diceva: “Se i macelli avessero muri di vetro, nessuno mangerebbe carne”, bè quelle parole incominciarono a far traballare la mia indifferenza, ma soprattutto a rimarcare la mia incoerenza: come potevo dire di amare gli animali se poi…
La svolta decisiva è arrivata grazie ai social network.
Proprio in questi contenitori, pieni di cose discutibili e a volte deprecabili, si trovano anche spunti di riflessione, testimonianze intelligenti e stimolanti, ed io ho trovato quello che mi ha fatto aprire gli occhi definitivamente.
Grazie agli innumerevoli video sugli animali mi è stato facile prendere una decisione: sia quelli cruenti sugli allevamenti e le macellazioni, ma soprattutto quelli in cui è impossibile non essere coinvolti da scene di dolcezza o di capacità di interazione con l’uomo e di comportamenti che esprimono paura, gioia, tenerezza, gelosia, tristezza, insomma, gli stessi sentimenti che proviamo noi.
Sono soddisfatta della mia scelta e spero di crescere sempre di più, ma proprio perché so che è stato un cammino intimo, personale, maturato in tempi lunghi, me ne guardo bene dall’essere una fondamentalista.
Rispetto chi non la pensa come me e il mio obbiettivo non è fare proseliti, d’altronde ho sempre detestato chi si compiace del ruolo di santo o professore, atteggiamenti che purtroppo ho riscontrato fra gli integralisti del settore.