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Nel mio caso, questa scelta non è stata influenzata né dalla moda né da considerazioni  sagge o razionali, la spinta è stata solo ed esclusivamente emotiva.
Fino a qualche anno fa, nonostante abbia sempre amato gli animali, non mi sono mai posta il problema se eliminarli o no dalla mia alimentazione, era talmente “normale” che fosse così.

Poi, incominciò ad insinuarsi nei miei pensieri una frase, scritta da non so chi, e diceva: “Se i macelli avessero muri di vetro, nessuno mangerebbe carne”, bè quelle parole incominciarono a far traballare la mia indifferenza, ma soprattutto a rimarcare la mia incoerenza: come potevo dire di amare gli animali se poi…

La svolta decisiva è arrivata grazie ai social network.
Proprio in questi contenitori, pieni di cose discutibili e a volte deprecabili, si trovano anche spunti di riflessione, testimonianze intelligenti e stimolanti, ed io ho trovato quello che mi ha fatto aprire gli occhi definitivamente.
Grazie agli  innumerevoli video sugli animali mi è stato facile prendere una decisione:  sia quelli cruenti  sugli allevamenti e le macellazioni, ma soprattutto quelli in cui  è  impossibile non essere coinvolti da scene di  dolcezza  o di  capacità di interazione con  l’uomo e di comportamenti che esprimono paura, gioia, tenerezza, gelosia, tristezza, insomma, gli stessi sentimenti che proviamo noi.

Sono soddisfatta della mia scelta e spero di crescere sempre di più, ma proprio perché so che è stato un cammino intimo, personale, maturato in tempi lunghi, me ne guardo bene dall’essere una fondamentalista.
Rispetto chi non la pensa come me e il mio obbiettivo non è fare proseliti, d’altronde ho sempre detestato chi si compiace del ruolo di santo o professore, atteggiamenti che purtroppo ho riscontrato fra gli integralisti del settore.

 

Valore nutrizionale dell’alimentazione vegetariana
I detrattori della dieta vegetariana hanno sempre rimarcato punti di criticità in questo stile alimentare, che riguardano la carenza di proteine, ferro, calcio e Vitamina B12.

Per contro, L’ADA (American Dietetic Association)  si è espressa così:
Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti.”

Proteine: rivestono diverse importanti funzioni nell’organismo.
La RDA (Recommended Daily Allowance o razione giornaliera raccomandata) stabilisce che il  fabbisogno proteico debba rappresentare lo 0.8/1 gr x Kg di peso corporeo quota che può essere facilmente raggiunta grazie a legumi, frutta secca, seitan e ai prodotti derivati dalla soia (tofu, tempeh, hamburger vegetali).

Ferro: ha la funzione di trasportare ossigeno ai tessuti.
Per 100 grammi di parte edibile (la parte cioè al netto degli scarti) il contenuto di ferro in mg nei diversi gruppi alimentari è il seguente:

LEGUMI:
fagioli borlotti 9.0; fagioli dall’occhio e canellini 8.8; lenticchie 8.0; soia 6.9; ceci 6.4; fave 5.0; piselli 4.5.

CEREALI:
crusca di frumento 12.9; germe di frumento 10.0; farina d’avena 4.2; grano saraceno 4.0; fette biscottate 3.8; frumento duro 3.6; frumento tenero 3.3; farina di frumento integrale 3.0; riso parbolied 2.9; pane integrale 2.5; Mais 2.4.

In buona postazione si collocano altri cibi vegetali, quali la FRUTTA FRESCA SECCATA e la FRUTTA SECCA, che però in una dieta vegetariana vengono consumate in piccole quantità (anche se regolarmente, soprattutto la frutta secca):
pistacchi 7.3; pesche secche 6.0; anacardi: 6.0; albicocche disidratate 5.3; prugne secche 3.9; olive, arachidi tostate 3.5; nocciole e uva secca 3.3; mandorle, fichi secchi: 3.0; noci 2.6.

La tanto enfatizzata carne di cavallo è al primo posto fra le CARNI propriamente dette, apportando 3.9 mg di ferro (meno della metà della stessa quantità di fagioli borlotti!). Seguono: agnello cotto 3.2; daino e faraona: 2.8; vitello 2.3; vitellone 1,9; maiale, tacchino 1.7; gallina 1.6. Questi valori sono agevolmente confrontabili con quelli appena riportati nelle righe precedenti, e se ne possono trarre autonomamente alcune considerazioni.

La VERDURA non è invece un’abbondante fonte di ferro (a parte alcune erbe e spezie quali menta, rosmarino, pepe, che si usano in piccole quantità ma che hanno un contenuto di ferro che nulla ha da invidiare a quello delle frattaglie), ad eccezione del radicchio verde (7.8 mg), della rucola (5.2 mg) e degli spinaci (2.9 mg) che però essendo ricchi di fitati tendono a catturare il ferro riducendone l’assorbimento.
Questo è particolarmente vero proprio per gli spinaci, che non costituiscono certo il modello ottimale di alimento vegetale ricco di ferro, nonostante il messaggio dei cartoni animati di Braccio di ferro (Popeye).
(Tratto da:  www.scienzavegetariana.it) 

Aggiungerei che, per favorire l’assorbimento di ferro, è consigliabile accompagnare gli alimenti di cui ne sono ricchi, con cibi contenenti Vit C, quali: agrumi, rucola, peperoni, cavolo. Mentre eviterei l’abbinamento con tè, caffè, alimenti ricchi di calcio (latte e formaggi).

Calcio: serve per la costruzione dello scheletro e dei denti, e per mantenere robusto lo scheletro. Le fonti di calcio per i vegetariani includono:  i prodotti derivati dalla soia (tofu, bevande a base di soia), latte di mandorle, il succo d’arancia, e alcuni tipi di verdura (cavolo riccio, cime di rapa, cavolo cinese, rucola), legumi (ceci, fagioli cannellini e dall’occhio, lenticchie). mandorle e fichi secchi, le alghe, i semi di papavero, di sesamo e di chia.
Nel caso di osteoporosi non dimenticare di bere acqua ricca di Calcio (con 300 mg/litro)

Vitamina B12: la sua funzione è legata alla maturazione dei globuli rossi del midollo osseo e a funzionalità neurologiche. Si trova esclusivamente nei prodotti di origine animale ed è per questo che i vegetariani, e soprattutto i vegani, potrebbero esserne carenti. Per questo motivo sarebbe opportuna una consulenza medica per accertarne la carenza ed un’ eventuale integrazione farmacologica.